Del tormento e del pianto

donnA ALLA FINESTRA

Distensione dei nervi e alienazione dalle proprie ossessioni, sonno, quiete, piacere, viaggi con la mente dove la forza di gravità è meno pesante. Dovere e tenacia, analisi, sintesi, interpretazione. Da leggersi in ordine casuale inverso.

Non ho fumato marijuana e neanche ho fatto un’esperienza mistica. Ho trovato una ragione, però. Un ragione a quel che faccio, che ho fatto, e che probabilmente, a questo punto, farò.

I miei libri, le mie ricerche su questioni minuscole e forse inutili. Sento il tempo che si ferma e basta solo chiudersi dietro una porta, accendere una luce soffusa, aprire un libro in mezzo ad altri libri intorno. La sedia non sarà comoda e quel banco mi sfilaccerà la maglia. Ma c’è pace in quella ricerca, e c’è pace in quella scoperta. C’è un ordine che si ricostruisce e che appena fuori, nelle altre situazioni, nella vita relazionale non trova posto.

Ho deviato, cercando lo stupore, e invece ho perso la pace che mi stava davanti e dentro in quei momenti. Bisognerebbe vivere due volte, per capire il perché dei giorni che passano, e vanno avanti e non indietro, e deviano e deragliano.

Il pianto e la certezza del non abbastanza perimetravano e comprimevano il momento breve e non distratto di quella pace tutta mia. E’  l’ansia del risultato la paura, ma forse è questo che bisogna lasciar cadere, forse questo, ora ha meno importanza.

Ho dipinto per anni, con la stessa sintesi: calma e concentrazione, senza paura del risultato. Ma non capivo. Non capivo che il palliativo ad un piccolo tormento era lì, in quel metodo dell’otium o che doveva diventare metodo del negotium. Non capivo che Adriano, Marco Aurelio, Leonida e Pericle, Cicerone e Saffo, stavano combattendo, parlando, componendo per me. Perché io vedessi chiaro, duemila anni dopo, che in quel tempo che si era fermato c’era un pezzo di pace ad attendermi.

Piccoli passi sulla costruzione retroattiva di una ragione ad ogni occhio aperto al mattino, e ad ogni notte di studio e rabbia.

Questo risultato non è misurabile da altri, è inferiore a molti altri, ma è solo mio. Averlo trovato adesso è quasi un miracolo.